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Serata 28 marzo 2017 – Serata in ricordo di Nardo Giardina

Serata in ricordo di Nardo Giardina

Grande successo per la prima edizione del premio “Nardo Giardina”, intitolato al ginecologo prestato al jazz (o viceversa!) che ha scritto per oltre sessant’anni l’epopea della musica con la sua “Doctor Dixie, di cui era trombettista e leader”. Dalla fondazione ad oggi, questo gruppo musicale ha tenuto oltre 700 concerti in Italia e in Europa, partecipando a numerosissimi Festival in tutto il mondo. Il grande jazzista è stato ricordato, a un anno dalla scomparsa, dal Rotary Club Bologna Sud suo club di appartenenza originaria, e dal Rotary Club Bologna Valle del Savena di cui era stato socio fondatore, attraverso l’istituzione di un premio a favore di un giovane trombettista jazz del Conservatorio G.B. Martini di Bologna. Il premio, consistente in un contributo in denaro e in una pergamena a firma dei presidenti dei due club promotori dell’iniziativa, è stato assegnato, su segnalazione della presidente del Conservatorio prof.ssa Jadranka Bentini, al giovane musicista Gabriele Polimeni, che nel corso della serata di martedì scorso, insieme ad alcuni colleghi, ha fornito un saggio della sua arte. Presenti alla cerimonia, oltre a un vasto pubblico, la moglie di Nardo Giardina, signora Anna, il nipote Giovanni ed i figli Nicoletta e Baldassarre. Quest’ultimo ha poi presentato alcune foto storiche di un Nardo diverso, da bambino a giovane portiere di calcio e pugile, da goliardo a studente modello in medicina, da scrittore di libri a musicista affermato, da viaggiatore a politico impegnato nel sociale. Un personaggio poliedrico, amato dai suoi amici, da Renzo Arbore a Pupi Avati, da Lucio Dalla a Cristian De Sica. “Sappiamo tutti il ruolo straordinario che hai avuto nel dare gioia e bellezza alla nostra città – ha detto Pupi Avati al momento della morte di Nardo – se il jazz ha trovato in Bologna quel misterioso habitat così straordinariamente accogliente lo si deve soprattutto a te e a quei pochi che per primi ti furono accanto in quella battaglia. Se Bologna fu la prima città italiana a vantare un festival del jazz veramente internazionale che vide esibirsi sui nostri palcoscenici i più grandi nomi della storia di quella magica musica, lo si deve a voi”. Dopo la premiazione e il ricordo della vita di Nardo, il vincitore Polimeni ha affascinato i presenti con alcuni brani musicali di vero jazz. Il figlio ha ricordato in conclusione una bellissima frase pronunciata spesso da Nardo: “Ho vissuto cinque vite; ma le due più importanti sono sempre state il jazz ed il Rotary”.

Gianluigi Pagani